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Commissione Europea - Rappresentanza in Italia
CONFERENZA INFOCIVICA

E' POSSIBILE COSTRUIRE UNA TELEVISIONE PUBBLICA EUROPEA?
Problemi e prospettive aperte dal Trattato di Lisbona



2009 - 61.ma edizione
Torino, 24 settembre 2009 - 09:30-13.30


Nella sala del Museo della Radio e della Televisione presso la Sede Rai di via Verdi a Torino, il 24 settembre 2009  si è svolta all’interno della 61a edizione del Prix Italia da INFOCIVICA, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, la Conferenza organizzata da Infocivica dal titolo E’ possibile costruire una televisione pubblica europea? Problemi e prospettive aperte dal trattato di Lisbona.

Trasmesso in diretta videostreaming sul sito del Prix Italia e di Infocivica, grazie all’indispensabile collaborazione del Centro di Produzione Rai di Torino e di Rainet, l’incontro ha visto incontrarsi allo stesso tavolo personaggi di prestigio e respiro internazionale per compiere un riflessione seria ed approfondita sul servizio pubblico, in particolare sul futuro di quello europeo, nella società civile.

Fra i temi affrontati dai relatori, ricordiamo:

  • ha senso oppure no parlare di un servizio pubblico a dimensione europea?
  • che cosa implicherebbe per gli attuali servizi pubblici nazionali, sotto il profilo tecnologico, dell’offerta, delle risorse e delle regole di governance, realizzare un tale servizio pubblico europeo e che cosa implicherebbe invece rinunciare a farlo?
  • a fronte delle joint-venture che vedono la luce fra gestori e operatori privati nelle comunicazioni elettroniche a distanza, che significato strategico rivestirebbe un'alleanza fra i grandi broadcaster pubblici del vecchio continente?
  • nel nuovo scenario delle comunicazioni globali è opportuno mantenere quel carattere di sistema misto pubblico-privato che ha caratterizzato storicamente sul piano nazionale il vecchio Continente contraddistinguendolo dal modello americano?

Moderati da Giampiero Gramaglia (Ansa) e alla presenza del VicePresidente di Infocivica Gerardo Mombelli (già direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea) e del Segretario Generale del Prix Italia Giovanna Milella, sono intervenuti :

  • Giuseppe Richeri, Docente di "Strategie dei Media" e Decano Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università della Svizzera Italiana a Lugano;
  • Uwe Hasebrink, Presidente Consiglio Direttivo Hans-Bredow-Institut fuer Medien Forschung presso l'Università di Amburgo;
  • Pierre Musso, Professore ordinario di Scienze della Comunicazione presso l'Università di Rennes;
  • Enrique Bustamante Ramirez, Professore ordinario di Comunicazione audiovisiva e pubblicità presso l'Università Complutense di Madrid, Membro Consiglio per la riforma dei mezzi di comunicazione di titolarità statale in Spagna;
  • Francisco Rui Càdima, Coordinatore Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Università Nuova di Lisbona;
  • Beata Klimkiewicz, Docente presso L'Istituto di Giornalismo e Comunicazione Sociale della Università Jagellonica di Cracovia;
  • Philip Schlesinger, Presidente dell'"Advisory Committee for Scotland" - OFCOM Scozia e Professore in "Cultural Policy" e Direttore Accademico presso il Centre for Cultural Policy Research dell'Università di Glasgow.

Sono poi intervenuti il Segretario generale dell'UER Jean Reveillon e il direttore della redazione europea di Radio France, Quentin Dickinson. E' seguito un dibattito introdotto da Enrico Menduni, docente di Culture e Formati della televisione e della radio presso l'Università di Roma Tre, al quale hanno partecipato Enrico Grazzini, analista di Economia delle comunicazioni, il prof Andrea Melodia, vicepresidente Infocivica e docente presso l'Università LUMSA di Roma e Bruno Somalvico, segretario generale di Infocivica, prima delle repliche dei relatori e delle conclusioni affidate al moderatore Giampiero Gramaglia.

Diversi i punti di vista dei relatori: in tutti forte l’esigenza di restituire e rinforzare i valori della qualità e del pluralismo ai media di servizio pubblico che operano innanzi tutto in ambito nazionale. Su questi e non altri presupposti è possibile poi parlare della condivisione di contenuti a livello europeo. Pensando, come ha sottolineato, Il Professor Cadima, che il servizio pubblico deve “servire l’interesse dei cittadini e non dei consumatori”. Senza dimenticare che oggi come mai è fortissima la necessità di qualcuno che funga da garante alla democraticità dell’informazione, oltre che alla sua attendibilità nel pericoloso disordine sul web per quanto concerne l’universo delle notizie totalmente prive di controllo.

Fra gli altri temi trattati, grande preoccupazione ha suscitato inevitabilmente il tema dell’abolizione della pubblicità in Francia e in Spagna sulle televisioni pubbliche: un dibattito complesso che apre con forza la porta sui temi dell’indipendenza del servizio pubblico dai poteri politici ed economici. Pressoché nessuno dei relatori vede la concreta possibilità di un’unica televisione pubblica paneuropea, ma su questi presupposti e sulla base di queste esigenze, numerose le proposte per formule di condivisione europea dei contenuti.
 
Appuntamento in vista del 2011, in occasione del 150enario, per discutere fattivamente su una nuova definizione del Servizio Pubblico nella società dell’Informazione e della rete.

Un’ampia sintesi del convegno è stata ritrasmessa in differita sulle frequenze di GR Parlamento.