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LA PROPOSTA DI UNA NUOVA ENCICLOPEDIA ITALIANA MULTIMEDIALE
PER LA SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE
Caleidoscopio
/1 - TERRITORIO E VIE VERDI

Vie Verdi per una nuova cartografia digitale e storica del territorio

Riprendendo il titolo di un progetto presentato una decina anni or sono al Ministero per le Politiche Agricole, alla Pubblica Istruzione e alle Regioni (Le radici del nostro futuro) questa guida alla riscoperta del territorio che un moderno Virgilio del XXI secolo proporrà nel 2015 come contributo del nuovo servizio pubblico multimediale permetterà all'utente navigatore in rete di entrare in un Caleidoscopio da tante vie d’ingresso, reali e/o virtuali, le une e le altre specchiandosi e riflettendosi dal reale al virtuale e viceversa, allo scopo di consentire al navigatore - si trovi davanti ad una postazione fissa a casa propria oppure, disponendo in viaggio di un navigatore portatile - di accedere a un'area del sapere che ha sempre affascinato i viaggiatori in Italia.

L’Expo 2015 a Milano può essere l’occasione ideale per presentare un siffatto progetto, così come la BBC nel 1986 realizzò il Domesday Project. Si trattava allora di sfruttare le prime risorse informatiche e le memorie ottiche al fine di realizzare una versione multimediale del Domesday Book, conosciuto come "La descrizione dell'Inghilterra": il “libro” ordinato da Guglielmo il Conquistatore in occasione del 900° anniversario dell'archivio del 1086. Oggi un team di studiosi delle università di Leeds e del Michigan sta recuperando questo enorme archivio, costituito da video della BBC, oltre 200.000 foto e decine di migliaia di mappe su varie scale (che anticipavano, negli anni 80, quello che oggi fanno i software cartografici in rete), con l’aggiunta di un ricco approfondimento scientifico audiovisivo. Questo Caleidoscopio potrebbe essere rilanciato su scala europea e mediterranea.

In quest'ottica, in vista di Expo 2015 di Milano, che sostiene analoghe iniziative, ad esempio per la rivalorizzazione delle vie d'acqua, Infocivica sostiene il progetto Vie Verdi, per una nuova cartografia digitale storica del territorio che possa avvcinare e integrare aree urbana e territorio extraurbano, così come possibile rilancio anche del paesaggio agricolo (protetto dalla nostra Carta Costituzionale).

Un grande patrimonio pubblico esiste nel nostro paese. Organismi pubblici, nel tempo, hanno tramandato la tradizione e la scuola cartografica nazionale, accumulando esperienza e materiale di incalcolabile valore, raccolto direttamente sul campo con rilievi topografici o attraverso aerofotogrammetrie tridimensionali. I nostri Centri Spaziali possono utilizzare satelliti in grado di aggiornare la conoscenza del nostro territorio agganciandosi al nostro patrimonio cartogtrafico. Oggi in parte questo servizio lo stanno facendo le multinazionali straniere. Mentre il mondo è a portata di click per le visioni satellitari superficiali, il patrimonio accumulato nei secoli appena trascorsi potrebbe essere meglio sfruttato per approfondire soprattutto la storia del nostro Paese. Attraverso il territorio sono transitate civiltà, greggi transumanti pellegrini, su strade percorse fin dalle epoche protostoriche: dai Sanniti, da Annibale, dai Romani e via via fino all’avvento dell’attuale rete viaria. Senza conoscere questo non si può comprendere la presenza di rilevanti manufatti storici e reperti archeologici in aree oggi apparentemente isolate, ai margini delle arterie di comunicazione o dei flussi turistici. Tale sapere non può andare perduto. Ma soprattutto tale operazione va avviata prime che tale patrimonio vada interamente perduto, cancellato dalla natura e dall'incuria dell'uomo.

Le cartografie e le aerofotogrammetrie tradizionali, integrate con le moderne applicazioni multimediali, possono rappresentare una preziosa materia prima, necessaria per costruire una sorta di macchina spazio/temporale del nostro Paese.

 

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