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di servizi di pubblica utilità nella società dell'informazione.“
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Le nuove regole per governare la difficile transizione verso l’era delle comunicazioni digitali

Noi di Infocivica pensiamo, dunque, a un nuovo Patto con i cittadini. Un patto assicurato da uno statuto di garanzia “costituzionale” per il Servizio Pubblico, un patto che garantisca non solo una generale qualità bensì precisi elementi di utilità pubblica, per tutti e in particolare per tutti coloro che, per diverse motivazioni, hanno bisogno di una comunicazione libera da condizionamenti, compresi quelli economici.
Il Patto con i cittadini definirà il Contratto di servizio che dovrà trasformarsi, come nel Regno Unito, in una carta pubblica e solenne attraverso cui la missione del servizio pubblico viene affidata ad un organismo di garanzia che vigili sulla gestione professionale dell’azienda, definendone perimetro e obiettivi. Le risorse da canone devono essere fiscalizzate, perdere ogni carattere di aleatorietà e assicurare una quota maggioritaria e crescente rispetto agli introiti derivanti da altre attività di tipo commerciale, a cominciare dalla raccolta pubblicitaria.
Il processo di risanamento dell’azienda di servizio pubblico richiede mandati che abbiano durata definita e non troppo limitata, come nel Regno Unito nel quale la Royal Charter viene rinnovata ogni 10 anni.
L’organismo che gestirà il Servizio Pubblico dovrà dedicare impegno prioritario a rilegittimare l’idea stessa di “pubblico” nel nostro Paese.
Per questo, e non solo per questo, è necessario un progetto industriale adeguato e competitivo sul piano internazionale, in sintonia con gli altri Servizi Pubblici europei. Va guidato da poche personalità di grande rilievo, prive di conflitti di interesse e soggette a vincoli restrittivi alla fine del loro mandato.
Questo Consiglio sarà incaricato di vigilare sull’applicazione della carta pubblica e di nominare manager di alto profilo sottraendoli a logiche di spartizione fra le forze politiche, ma anche fra le imprese economiche. Agirà come “voce dei cittadini”, unici “editori di riferimento”.