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Per un servizio pubblico radiofonico televisivo e multimediale

Il servizio pubblico deve presidiare l’offerta dei nuovi servizi della convergenza multimediale al fine di favorirne lo sviluppo ordinato e di salvaguardare la diffusione dei contenuti di qualità e interesse generale. Possono essere necessari finanziamenti pubblici per l’avvio delle infrastrutture di rete al servizio della collettività, e laddove risultino insufficienti, le risorse dovranno essere reperite attraverso contratti di servizio o il ricorso al mercato.
Anche nei nuovi media deve essere esaltata la missione di servizio pubblico, intesa anche come volano di sviluppo dell’intero comparto multimediale. L’esperienza avviata nel Regno Unito è preziosa: il sito della BBC – leader nelle consultazioni in rete fra i cittadini del Regno Unito – risponde esclusivamente a missioni di servizio pubblico definite dal legislatore. Pur essendo stato costretto dall’Autorità inglese di vigilanza ad abbandonare iniziative di carattere più marcatamente commerciale, non per questo il sito ha ridotto il numero dei contatti, consentendo al contrario al servizio pubblico di svolgere anche sotto questo profilo un ruolo di apripista nell’era digitale.
Grande attenzione va posta allo sviluppo dei nuovi canali dell’ambiente digitale, e alla loro progressiva integrazione nell’offerta generalista.
Il presidio dei generi deve essere riportato al centro delle logiche organizzative della produzione, senza peraltro abbandonare il presidio dei canali, formando così una struttura a matrice che incrociando il presidio dei canali, tradizionali e nuovi, con quello della produzione dei generi, favorisca sviluppo ed equilibrio basati sulle competenze. L’offerta territoriale, rivitalizzata dal digitale terrestre – che costituisce lo spazio logico e naturale per sviluppare servizi e funzioni utili ai cittadini – deve diventare una nuova frontiera del servizio pubblico. La sua attuale arretratezza rispetto alla media europea è forse tra le cause della parcellizzazione dell’offerta privata locale: le sinergie possono prevalere sulla concorrenzialità spinta.
Gli Enti locali richiedono accesso al servizio pubblico, ma devono avvalersi di una professionalità giornalistica autonoma, ancorché sensibile alle esigenze delle istituzioni, affidandone il coordinamento a organismi autonomi di garanzia.
Anche in Italia, attraverso un’azione combinata a medio termine che favorisca la convergenza tra radiofonia e televisione tradizionali e nuovi media interattivi, sarà possibile contrastare il digital divide fra nord e sud, recuperare segmenti del pubblico giovanile e alfabetizzare contemporaneamente quello più maturo ai nuovi linguaggi multimediali.
Parafrasando la celebre trasmissione del maestro Manzi, anche in questo caso, quasi mezzo secolo dopo Non è mai troppo tardi! Solo in questo modo riusciremo ad evitare “un gioioso suicidio pubblico”.

Bruxelles, Milano, Roma gennaio 2005 - ottobre 2008