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L'IMPORTANZA DELL'ECOSISTEMA DIGITALE PER L'ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ NELL'ECOSISTEMA URBANO

Riflessioni per un contributo ad InfoCivica

di Stefano Panunzi

 

Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati,

per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà .

(Legge Costituzionale n.3 - 24 ottobre 2001 – Parte II, Titolo V , Art .118 )

 

Temi di ricerca da sviluppare:

•  feedback virtuale dal territorio per la mediazione sociale sulle trasformazioni urbane

•  nuovi palinsesti per le interrelazioni fisiche e digitali dei prosumers metropolitani

•  immagine virtuale interattiva del territorio reale come interfaccia di indicizzazione universale dell'informazione

•  reti rigenerative urbane dell' eco-info-mobilità

•  progettazione architettonica e urbana assistita dal web per l'ingegnerizzazione inversa della città


Il ritmo dei salti di qualità della convergenza digitale dell'ICT (Information Communication Technology) non ha fin'ora consentito alla cosiddetta Società dell'Informazione la maturazione di buone pratiche per l'E-Government.

Le esperienze ormai consolidate degli Urban Center non hanno risolto efficacemente né i problemi di Sportello per la partecipazione, né quelli di Osservatorio per la comunicazione al cittadino.

Se si osservano attentamente i fenomeni più vistosi che si sviluppano sulla Rete emergono comunque due fenomeni estremamente interessanti che possono guidare spontaneamente verso soluzioni non forzate:

a - il successo su WEB dei network sociali sta generando comunità e pratiche basate sul feedback quotidiano che spesso si organizza in tempo reale su eventi di interesse pubblico, tanto globale quanto locale.

b - l'immagine su WEB del territorio reale è ormai divenuta l'interfaccia di indicizzazione universale dell'informazione.

Nell'era del nuovo urbanesimo la mappatura condivisa e partecipata riemerge dalla storia come linguaggio universale auto-organizzato dall' ecosistema digitale per salvare la Babele dei linguaggi e delle reti fisiche glocali. E' così che l'incubo edilizio dell'alta densità dell' uno sopra l'altro si trasforma in possibile risorsa socialmente preziosa dell' uno accanto all'altro , rendendo concretamente fattibile un approccio non ideologico all'interpretazione dell' ecosistema urbano . Tale visione deve partire dalla consapevolezza che non si tratta di un sistema ma piuttosto della stratificazione di sistemi interferenti e spesso divergenti con reciproche criticità. Se il limite ontologico di qualunque sistema è l'impossibilità di uscire da sé per riformare se stesso, l'autopoiesi del sistema vivente umano è stata capace di inventare l' ecosistema digitale come luogo virtuale dal quale intervenire su quello reale in una dimensione affrancata dall'attrito della distanza e delle mediazioni. Al contrario dell' ecosistema urbano, nell' ecosistema digitale la covergenza sistemica è sempre stata fortemente perseguita ed ampiamente realizzata.

La descrizione virtuale e interattiva del territorio come modello di comunicazione indiretta tra cittadini e amministrazione si offre oggettivamente come una vera e propria nuova narrazione per la mediazione sociale . L'osservazione reciproca e indiretta, mediata dalla rappresentazione dinamica del territorio, diventa così una vera e propria un'interfaccia, non immediatamente conflittuale , che al contrario è capace di mappare in tempo reale la geografia delle tensioni per poter intervenire prima dell'accumulo e della distorsione dei normali fenomeni di adattamento e di salvaguardia. Mai come ora può esistere un feedback efficace nell' anello di retroazione del sistema cittadini-amministrazione.

Un obiettivo tanto ambizioso quanto realizzabile, si è già avviato spontaneamente ed è ampiamente osservabile sulla Rete in diverse forme di aggregazione spontanea, sopratutto nelle grandi aree urbane. Lo sforzo da realizzare attorno alle piattaforme di comunicazione interattiva aperte al pubblico , è la creazione di un network (istituzioni e centri di ricerca) dedicato al management ed al progetto delle trasformazioni urbane per una rigenerazione sostenibile. Il principio di funzionamento è il monitoraggio (tempo reale e differito) delle trasformazioni e la comunicazione interattiva tra i cittadini attraverso i più comuni strumenti di comunicazione (internet, radio, televisione, telefonia mobile).

La comunicazione tra cittadino e amministrazione deve però rimanere in-diretta e indiretta per accorciare il feedback del normale anello di retroazione, senza la pretesa di comporre i due circuiti : cittadino/territorio e amministrazione/territorio. Il primo, dedicato alla libera comunicazione tra cittadini sulla rappresentazione dinamica del territorio e delle sue trasformazioni. Il secondo dedicato al rilevamento ed alla rappresentazione certificata (in tempo reale e differito) del territorio e delle sue trasformazioni da parte delle istituzioni e degli attori competenti.

 

S.P. (10 ottobre 2011)