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di servizi di pubblica utilità nella società dell'informazione.“
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Commissione Europea - Rappresentanza in Italia


IDENTITA’ E DIVERSITA’ DELL’EUROPA 
L'integrazione comunitaria nelle prospettive del
servizio pubblico crossmediale

Un'iniziativa di Infocivica e del Gruppo di Torino
in vista di una Conferenza Europea su

I MEDIA DI SERVIZIO PUBBLICO
NELLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E DELLA CONOSCENZA



2010 - 62.ma edizione

Sala di Rappresentanza
Auditorium RAI Arturo Toscanini - TORINO Piazza Rossaro 1
martedì 21 settembre 2010 - 09:00-14.30

RIPROGETTARE L'IDENTITÀ DEI SERVIZI PUBBLICI IN EUROPA

La proposta di Infocivica al Gruppo di Torino

L'evoluzione tecnologica che precede e accompagna le attuali profonde trasformazioni della società in cui viviamo, rende indifferibile una riflessione collettiva europea sui compiti e l'organizzazione dei media di servizio pubblico. Si tratta in sostanza di far emergere e analizzare le tendenze in atto e di suggerire gli orientamenti e gli assetti considerati adeguati alla nuova situazione, sia a livello nazionale e locale sia a livello europeo se non addirittura a livello globale (come abbiamo avuto modo di sottolineare già nell'ottobre 2008 in un articolo sul ruolo del servizio pubblico nella società dell'informazione).

L’incontro promosso a Torino da Infocivica nell’ambito del Prix Italia nel settembre 2009, dedicato al tema della costruzione di un servizio pubblico delle comunicazioni a dimensione europea, ha visto la partecipazione di sette fra i migliori esperti europei in materia appartenenti a diverse università europee (Gruppo di Torino), riscuotendo largo consenso fra i presenti. Sulla scia dell’interesse suscitato e della qualità degli interventi, Infocivica ha proposto ai relatori presenti al seminario un loro coinvolgimento diretto nella preparazione di un Libro Verde su I_media_di_servizio_pubblico_nella_società_dell'informazione e della conoscenza

Avvalendosi del contributo degli studiosi riuniti nel Gruppo di Torino Infocivica si fa promotrice di un percorso di ricerca e di discussione che, dopo quattro seminari_preparatori ed un convegno internazionale nel 2011 nell'ambito del Centocinquantenario dedicato a Il_servizio_pubblico_radiotelevisivo_nella_storia d'Italia_e_alle_prese_con_le_trasformazioni_in_corso, si concluderà nel 2012 con la Conferenza_europea_di_presentazione_del_Libro_Verde, sempre a Torino in collaborazione con il Prix Italia.

Promotori della Conferenza saranno due soggetti: Infocivica e questo network di universitari europei - riuniti nel cosiddetto “Gruppo di Torino” - avvalendosi altresì di una stretta collaborazione con il Comitato Italia 150, la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa.

Come obiettivo principale la Conferenza Europea si propone di definire un nuovo quadro complessivo della missione, dell'offerta, del finanziamento e delle regole dei media di servizio pubblico in Europa.

a livello europeo : definire missione, natura e ruolo dei media di servizio pubblico nella società dell'informazione e della conoscenza, chiarendo quali siano gli aiuti di Stato legittimi per finanziare le attività dei media di servizio pubblico nella società dell'informazione e superando le ambiguità contenute nel Protocollo annesso al Trattato di Amsterdam;

a livello italiano : disporre, in base a questo nuovo quadro europeo, di linee guida e regole certe di finanziamento e di governance in previsione del rinnovo della Convenzione Rai Stato in scadenza il 31 dicembre 2015.

Nelle intenzioni dei promotori il Libro Verde sui media di servizio pubblico nella società dell’informazione e della conoscenza si propone di ribadire, da un lato l'insostituibilità dei servizi pubblici nella società dell'informazione, dall'altro la necessità di ridefinirne la missione in un documento di valore costituzionale, previa una radicale trasformazione del presidio editoriale, dell'assetto organizzativo, delle modalità di finanziamento e dei referenti istituzionali.

Come emerso dal primo seminario di Infocivica promosso nel settembre 2009 dedicato al tema E'_possibile_costruire_una_televisione pubblica europea? Problemi e_prospettive_aperti_dal_Trattato_di_Lisbona, è utile chiarire che sottolineare l’insostituibilità della funzione e della missione di organismi al servizio della collettività non significhi necessariamente la salvaguardia degli enti attualmente esistenti, l'esclusività o l'unitarietà del loro assetto organizzativo, né tantomeno la salvaguardia dei gruppi di interessi che li rappresentano o li hanno tutelati nel tempo.

Al contrario ridefinirne radicalmente missione, posizionamento editoriale, assetto organizzativo finanziamento e governance significa rimettere in discussione qualsiasi rendita derivante da una posizione dominante in ambiti e contesti tecnologici, di offerta e di mercato che non siano conformi e aderenti agli obblighi derivanti dalla loro missione di servizio pubblico.

Nel rispetto delle norme e dei principi della concorrenza nell'ambito dell'Unione Europea, il Documento finale di sintesi che potrebbe essere presentato alla Conferenza Europea nel novembre 2012 si propone di superare il compromesso intervenuto nel 1997 in occasione della firma del Protocollo annesso al Trattato di Amsterdam che lasciava agli Stati nazionali il compito di stabilire cosa fossero i programmi di servizio pubblico finanziati dal canone e in che misura si potessero distinguere da quelli finanziati da risorse di mercato.

Sempre più diffusa è la consapevolezza che non possano essere auspicate nei palinsesti del servizio pubblico attività finalizzate allo sfruttamento commerciale che andranno espletate nell'ambito di un nuovo e circoscritto “mercato del servizio pubblico” né tantomeno è lecito un uso privato del servizio pubblico. Nel contempo non risulta altresì più tollerabile il ricorso a risorse pubbliche per attività finalizzate al profitto che andrebbero espletate esclusivamente da società profit oriented che come tali dovrebbero essere finanziate con risorse raccolte esclusivamente sul mercato.

Come sottolineato da Infocivica a Torino, il nuovo scenario crossmediale richiede il superamento del compromesso all`origine del Protocollo sui servizi radiotelevisivi annesso al Trattato di Amsterdam. Occorre rivedere profondamente questo impianto con la consapevolezza che risulterebbe del tutto insufficiente un`estensione delle tradizionali missioni espletate dai broadcaster nazionali sul piano interno al quadro venutosi a creare negli ultimi anni in seguito alle spinte verso la convergenza crossmediale, la globalizzazione e le richieste di un più marcato presidio del territorio. Il nuovo servizio pubblico delle comunicazioni non è chiamato a fare "di tutto e di più", ma "di meglio e di più preciso e circoscritto".

Il primo seminario preparatorio alla Conferenza sarà dedicato alla preparazione del primo Rapporto del Libro Verde dedicato all’ Analisi della nuova domanda di servizio pubblico e definizione della missione dei media di servizio pubblico in un ambiente multipiattaforma. Il gruppo di Torino effettuerà un’accurata analisi sociologica per individuare i bisogni e determinare i target prioritari verso i quali deve rivolgersi un servizio pubblico per continuare a garantire la coesione sociale anche nel nuovo universo digitale, producendo un rapporto sociologico sulla domanda di servizio pubblico nella società attuale.

Un Rapporto preliminare predisposto dal Relatore prof. Philip Schlesinger e dal Co-Relatore Prof. Michele Sorice, sarà discusso in seno al Gruppo di Torino martedi 21 settembre 2010 nel quadro di un primo seminario di approfondimento dedicato a: La_trasformazione_della_società,_la domanda e la missione dei servizi pubblici nella società dell'informazione e della conoscenza.

In base all’individuazione dei bisogni di servizio pubblico nelle nostre società complesse, il seminario procederà ad un’analisi dei compiti attualmente assegnati ai servizi pubblici radiotelevisivi lineari nei principali paesi europei e si proporrà di definire quale potrebbe essere la nuova missione di un servizio pubblico crossmediale in cui coesistano servizi lineari e non lineari, media tradizionali e media partecipativi in rete.

Il prof. Philip Schlesinger illustrerà il primo Rapporto preliminare in previsione della Conferenza di Torino nel 2011 presentando alcune ipotesi di carattere generale partendo dall'esperienza britannica e da un primo bilancio di esperienza di devolution del servizio pubblico in Scozia e valutando in che misura i nuovi media, ivi compresi quelli non lineari in fase di sperimentazione, siano in grado di creare nuove forme di appartenenza e di creazione di un sensus communis. Esaminerà poi storicamente il caso britannico, già oggetto in Italia di uno studio da parte di un allievo del prof. Schlesinger, il prof. Matthew Hibberd, su Il grande viaggio della BBC pubblicato in Italia dalla collana Zone dell'Ufficio Studi della Rai.

In un seminario a Roma presso l'Auditorium con la partecipazione dei Consiglieri di Amministrazione Angelo Maria Petroni e Carlo Rognoni, Hibberd aveva tracciato un bilancio storico del modello britannico e del metodo di concertazione adottato nel Regno Unito a scadenza decennale per rinnovare la Royal Charter con l'assegnazione di un ruolo di apripista del servizio pubblico per digitalizzare i cittadini non solo gli impianti, l'impegno di indirizzo del Governo, l'assegnazione alla BBC del finanziamento pubblico previa verifica del suo ruolo di creazione di un valore pubblico a beneficio dell'intera collettività.

Andranno approfonditi dal prof. Schlesinger gli argomenti esaminati nel Green Paper e in particolare gli obiettivi di fondo della Royal Charter attualmente in vigore dal 2007 sino al 2016.
I. Sustaining citizenship and civil society (INFORMAZIONE)

II. Promoting education and learning (EDUCAZIONE)

III. Stimulating creativity and cultural excellence (CULTURA E INTRATTENIMENTO)

IV. Representing the UK, its Nations, regions and communities (UNIRE LA NAZIONE E LE COMUNITA')

V. Bringing the UK to the world and the world to the UK (RUOLO GLOBALE)

VI. Building Digital Britain (COSTRUIRE IL REGNO UNITO DIGITALE)

In conclusione verranno presentate le nuove problematiche in corso di approfondimento nella fase di avvio del processo di rinnovo della missione del servizio pubblico nel Regno Unito in previsione della futura Royal Charter valida per il decennio 2016-2025.

Con Enrique Bustamante, Università Complutense di Madrid, inizierà l’esame delle missioni attuali assegnate ai servizi pubblici nei principali Paesi europei, partendo con il caso spagnolo dove coabitano un servizio pubblico statale con l'esperienza delle televisioni pubbliche delle Comunità Autonome regionali e di alcune emittenti pubbliche esistenti in ambito locale. Enrique Bustamante ha scritto per la collana Zone la storia della RTVE ed è stato, in qualità di esperto del Governo Zapatero, protagonista della trasformazione della Radiotelevisione pubblica spagnola, decisa nel settembre 2006 ed effettiva a partire dal febbraio 2007, da Ente Pubblico sotto il controllo del Governo, in una nuova entità, giuridicamente autonoma, la Corporacion RTVE.

Seguirà Pierre Musso esaminando i compiti assegnati con il Cahier de charges a France Télévisions. Partendo dalla recente riforma voluta dal nuovo Presidente Sarkozy, il prof. Musso ripercorrerà storicamente l'evoluzione assegnata al servizio pubblico radiotelevisivo dallo scorporo dell'ORTF nel 1974 al rilancio nei primi Anni Novanta della presenza informativa di prossimità ad opera di France 3 ai nuovi compiti assegnati alla rete educativa France 5, alla rete culturale franco-tedesca Arte, ai due canali parlamentari LCP e Public Sénat e al canale informativo internazionale France 24.

Il quadro mediterraneo verrà completato con l’esame da parte del prof. Francisco Rui Cadima del caso Portoghese.

L’analisi della missione dei servizi pubblici nell’Europa continentale e Orientale verrà aperta da una relazione del prof. Roberto Suarez dedicata all’evoluzione della missione in Germania suddivisa fra le competenze di Länder e quelle del Governo Federale relativi ai media di servizio pubblico i regionali e il servizio pubblico nazionale.

Seguiranno quelle della prof.ssa Beata Klimkiewicz dedicata alle missioni assegnate al servizio pubblico in Polonia, quella di Peter Dahlgren sul modello svedese e più in generale sulla promozione della cittadinanza digitale nell'esperienza scandinava e quela del prof. Giuseppe Richeri dedicata ai compiti assegnati alle esperienze di servizio pubblico suddivisi come nel caso della Confederazione Svizzera per comunità linguistiche.

Ogni relazione sarà chiamata a rispondere ai seguenti interrogativi:

Di fronte all'attuale frammentazione non solo del corpo sociale ma anche delle offerte editoriali e conseguentemente delle diete mediatiche dei cittadini europei, in che misura i media di servizio pubblico possono creare nuove forme di coesione sociale e realizzare un nuovo spazio pubblico in ambito locale, regionale nazionale ed europeo?

Che ruolo rivestono in questa nuova fase innovazione tecnologica, ricerca e sperimentazione di servizi di crossmedialità avanzata su reti a larga banda?

Quali sono le migliori politiche di accesso e di alfabetizzazione civile ai servizi della società dell'informazione?

Come si trasforma il concetto di sfera pubblica nel passaggio dai media tradizionali lineari ai nuovi media in rete, ovvero dalla centralità del broadcast a quella della rete a banda larga (Broadband)?

Nella sua relazione conclusiva dedicata al tema: Complessità_e_coesione_sociale. La_missione_dei_media_di_servizio_pubblico_nell’era_dei_social_network, il prof. Michele Sorice cercherà di rispondere al seguente interrogativo: Di fronte alla attuale frammentazione, non solo della società nel suo complesso ma anche delle proposte di contenuti multimediali e di conseguenza della dieta mediatica dei cittadini europei, fino a che punto l'innovazione tecnologica, la ricerca e la sperimentazione di servizi avanzati di cross-media su reti a banda larga potranno assicurare l'accesso ai nuovi programmi di educazione ai media e ai servizi di information society per creare forme nuove di coesione sociale al fine di realizzare un nuovo spazio pubblico locale, regionale, nazionale ed europeo?

Il prof. Sorice, partendo dal caso italiano, già affrontato in una conferenza tenutasi nella primavera_2010 presso_l'Istituto_Luigi_Sturzo_di_Roma, ricostruirà la funzione di coesione sociale assolta dal servizio pubblico negli anni del Miracolo economico. Ricostruirà il ruolo pedagogico esercitato dalla Rai a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta e le logiche di accesso condizionato a fette consistenti della società italiana. Cercherà poi di capire come - nel passaggio attuale dal sistema radiotelevisivo al sistema crossmediale, ovvero in un contesto editoriale caratterizzato da pluralità di strumenti, di piattaforme e di offerte, ma al contempo in un quadro di identità sempre più frantumate - il servizio pubblico possa continuare ad essere volano di integrazione e di assorbimento nel flusso dominante diffuso e condiviso dentro società come quella italiana ed europea degli anni Dieci ormai prive dei tradizionali collanti aggregativi.

Come rappresentare, dar voce la comunità nei suoi vari ambiti, restituendole un sensus communis dopo la crisi delle agenzie di socializzazione tradizionali?

Che cosa implica la sfida del Web su reti NGN di nuova generazione in termini di accesso, interazione, partecipazione dei cittadini?

In che misura la rete può rilanciare con i media partecipativi la democrazia e ricostruire forme condivise di appartenenza?

In questo nuovo scenario quale modello organizzativo e relazionale con i cittadini è possibile ipotizzare per i servizi pubblici in un futuro remoto: “top down" o "bottom up" o coesistenza dei due modelli ?

Rimaniamo convinti che i servizi pubblici possono ritrovare una prerogativa importante se non decisiva in questa fase di coabitazione ibrida fra media lineari e nuovi media partecipativi. Anche in questo caso siamo certi che se sapranno adeguare la loro missioni ai nuovi bisogni della società di oggi, svolgeranno una funzione primaria al fine di garantire una ordinata transizione dall'attuale Babele elettronica ad una nuova, ricca ed ordinata offerta crossmediale. Contribuiranno insomma in maniera decisiva al superamento di una società atomizzata e frammentata come quella attuale, favorendo la nascita di una società sempre più aperta e reticolare dove le singole individualità e personalità riusciranno a ritrovare valori condivisi e sapranno riaggregarsi e comunicare in forme inedite,

I media di servizio pubblico sono certo oggi un costo della democrazia. Ma senza di essi le nostre società democratiche potrebbero diventare più povere.

(a cura di Bruno Somalvico, Segretario Generale Infocivica)