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EVENTO INFOCIVICA
E' POSSIBILE COSTRUIRE UNA TELEVISIONE PUBBLICA EUROPEA?
Torino Prix Italia – 24 settembre 2009

INTERVENTI


Jean Réveillon Multimedia Audio Scarica video wmv

Direttore Generale EBU - UER

Sintesi dell'intervento

Se l'agenda di Lisbona parla del futuro dell'Europa come di quello dui una Società del Sapere, allora è la TV pubblica che, usando anche i nuovi media, deve avere una parte fondamentale in questa costruzione. E il canone è l'unico strumento dei cittadini per avere un potere sul servizio pubblico radiotelevisivo.


A sorpresa giunge l’intervento del Direttore Generale dell’Unione delle Radio e Televisiobni europee , Jean Réveillon. In apertura ricorda che questa associazione, che comprende anche la Svizzera e i Paesi del bacino Mediterraneo, nacque nel 1950 pochi mesi prima della Comunità del carbone e dell'acciaio (CECA) che fu il primo nucleo del Trattato di Roma e nel 1992 dell'Unione Europea.

Tutte le immagini che noi europei rammentiamo come parte della nostra memoria collettiva sono state condivise e distribuite dall'Eurovisione che ha permesso ai cittadini europei di trovarsi contemporaneamente davanti allo stesso schermo. Non è possibile dimenticare esperienze entusiasmanti come Giochi senza Frontiere.
Oggi il novanta per cento degli eventi sportivi europei passa dall'Eurovisione, anche EURONEWS ed EUROSPORT sono nate dall'UER. Questo stesso modello è stato esportato anche in Asia e nei Paesi Arabi.

In generale Reveillon dice che, se l'agenda di Lisbona parla del futuro dell'Europa come di quello dui una Società del Sapere, allora è la TV pubblica che, usando anche i nuovi media, deve avere una parte fondamentale in questa costruzione. Certo ci vogliono a livello europeo delle garanzie giuridiche per i finanziamenti e per la libertà dal potere politico. In particolare niente abolizione del canone, dice Jean Réveillon. Una proposta concreta potrebbe essere quella di una specie di borsa di format delleTV Europee in modo che non si debba andare a comprarli da altri soggetti. "Riguardo all'informazione sull'Europa - dice il direttore dell'EBU UER - credo che si debba aumentare la collaborazione tra i canali parlamentari. Infine Jean Réveillon annuncia che, tramite l'UNESCO, ci sarà un accordo per un'accordo per un'Agenzia di immagini ed informazioni per diffondere notizie sul problema del riscaldamento globale.

Perché servizi di interesse generale ed europeo nascano bisogna chiedersi innanzi tutto il “come”. Soprattutto per non compiere errori del passato. Non condivide il timore un po’ di tutti sulla possibilità di una televisione europea, che anzi ritiene molto importante. Valori come la coesione sociale, il pluralismo dell’informazione, la protezione della dignità umana e molti altri sono contenuti che possono brillantemente essere portati avanti da un servizio di questo tipo.

In definitiva il direttore dell'EBU è convinto che, anche se attaccato, il servizio pubblico rimanga tuttora forte e che il canone sia l’unico strumento in mano ai i cittadini per avere potere sul servizio pubblico.

 

Il giornalista Giampiero Gramaglia commenta